Solidali con Riace

I reiterati sbarchi avvenuti alla fine degli anni 90, hanno spinto Mimmo Lucano e altre persone a sviluppare un disegno di accoglienza adatto a un territorio tristemente segnato dallo spopolamento e dalla marginalità economica. Così facendo hanno dato il via all’esperienza Riace.

L’invito pressante del Ministero degli Interni e della Prefettura ad accogliere sul territorio un numero di migranti sproporzionato per le forze del borgo hanno creato una situazione di fortissima tensione finanziaria. Infatti, le somme dovute dallo Stato al Comune e alle organizzazioni locali di accoglienza arrivavano con grande ritardo, spesso anche di anni.

La situazione ha indotto le organizzazioni di accoglienza a emettere una sorta di moneta locale, l’euro di Riace, un bonus di spesa con tagli diversi (da 5cent a 1, 2, 10, 20, 50 e 100 euro) ed accettato dagli esercenti locali. Queste monete venivano consegnate ai migranti sulla base delle somme dovute dalla Prefettura e dal Ministero per le diarie.

L’arresto di Lucano e l’avvio del contestuale procedimento amministrativo per la revoca dei contributi statali rompono un equilibrio fragilissimo: i migranti presenti sul territorio restano abbandonati, privi di prospettive e senza alcuna fonte di sostentamento; gli esercenti che detengono la moneta locale in attesa dei fondi pubblici si trovano esposti per decine di migliaia di euro; e i laboratori artigianali vengono chiusi.

La Cooperativa Chico Mendes ha acquistato le monete di Riace che vengono ora messe in vendita principalmente tramite le botteghe del commercio equo per finanziare gli esercenti che hanno dato credito al progetto e hanno fornito prodotti ai migranti, permettendogli di rientrare in tutto o in gran parte delle somme loro dovute, ripristinando una relazione costruttiva e di fiducia con le organizzazioni che assicurano l’accoglienza.

A Lodi la Cooperativa Nord-Sud venderà le monete di Riace presso il mercatino solidale in corso Umberto dall’8 al 23 dicembre.

(Foto di Andrea Armocida)